L'Amatriciana nel registro UE come Specialità tradizionale garantita
Agnese, tu che lavori giorno e notte in redazione... sai cucinare? E qual è il tuo piatto forte?". E lì, come tutti, un pò di imbarazzo, come fosse una prova di assaggio... e lì Agnese Pini, brillante e giovane direttrice de La Nazione, risponde, con lo sguardo dritto in camera: "Il piatto che mi riesce meglio è l'Amatriciana perché mi piace un sacco quindi, a forza di sbagliare, ho imparato a farlo... abbastanza bene". Quei puntini di sospensione la dicono lunga, perché l'Amatriciana, quel semplice piattone di spaghetti (o bucatini, per i meno puristi) al sugo non è un piatto di pasta qualunque. Anzi, la ricetta è così incastonata nella tradizione, che, dal 13 marzo l'Amatriciana è una "Stg": Specialità tradizionale garantita, dal riconoscimento dell'Unione Europea, con tanto di iscrizione nel Registro europeo delle Denominazioni d'origine e Indicazioni geografiche e Specialità tradizionali garantite e dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue. Non fosse altro che per la bontà e la fama che ci ha dato nel mondo, se lo meritava. E se lo meritava quel territorio scosso, quel 24 agosto 2016, ore 3.36, quando la terra ha tremato a 6 gradi di magnitudo. E poi, ancora e ancora. Ricordando Amatrice e tutta quella gran bella natura intorno, ho pensato che, ogni tanto, i premi vanno a chi se li merita. Non fosse altro che per le pene patite, nelle casette di lamiera e poi di legno, tante casette ma mai più "la mia casa". Hanno avuto coraggio, quegli uomini e quelle donne, a fronteggiare gli scossoni di Madre Natura. E con un filo sottile, in quei momenti l'Umbria era con loro, e poi l'Abruzzo e l'Irpinia, e poi anche il Friuli, e l'Italia tutta, e tutti quelli rimasti attoniti, nel mondo, di fronte a quelle gran macerie. Poi, il giorno dopo, fa sempre l'alba e si ricomincia, da un piatto di spaghetti, con guanciale di Amatrice, un cucchiaio di olio di oliva extravergine, vino bianco secco, 6 o 7 pomodori San Marzano o 400 g di pomodori pelati, peperoncino, sale e, certo, 100 grammi di pecorino di Amatrice grattugiato. Lei che è nata come piatto in bianco ("la gricia"), cibo dell'emergenza, inventato con quel che c'era nello zaino povero dei pastori in transumanza verso le campagne romane, da lì, è arrivata fino alla Capitale. Nel tragitto del tempo, a fine '700, si è fatta rossa, con l'aggiunta del pomodoro. E poi su su fino alla Comunità Europea. Per l'originale fate un salto lì, a mangiarla ad Amatrice.
Sara Barbanera
Ph di Aline Ponce da Pixabay