La castagna che non c’è
Raccolto dimezzato in alcune zone tipiche. Arriveranno dall’estero?
La primavera piovosa e l’estate torrida hanno penalizzato gran parte delle produzioni agricole tipiche della Toscana. Prima la frutta, poi il vino, a seguire l’olio tutti raccolti decimati in buona parte del territorio. Ora la sentenza arriva per un altro prodotto tipico: la castagna. Secondo i dati di Coldiretti la riduzione è in media del 50% anche se con grandi disparità da zona a zona. È stato così anche per l’olio extra vergine di oliva che ha retto sulla zona costiera ed è stato invece fortemente penalizzato nelle aree collinari del centro della Toscana. Per la castagna si salva la Lunigiana e la Garfagnana male invece l’Amiata, il Mugello. La qualità in compenso sembra ottima. L’amara conclusione è che la Toscana quest’anno rischia di doversi approvvigionare soprattutto di castagne estere, nonostante ben cinque prodotti a denominazione di origine legati al castagno (Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina di Castagne della Lunigiana Dop).